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Sotto l’egida del Distretto 2120 e del Rotary Club Foggia, i tre Club Interact sponsorizzati dal Rotary Club Foggia– Interact Foggia, Interact Foggia “De Sanctis” e Interact Foggia “Zingarelli” – hanno organizzato un’interessantissima conferenza dal titolo “Io non dipendo” svoltasi nella serata del 12 marzo 2021. Una serata resa preziosa anche per la partecipazione di moltissimi ragazzi.

 

A discutere sui temi delle dipendenze, moderati dalla dott.ssa Luisa Sansonetti (Referente Interact del Club “padrino” R.C. Foggia) gli psicologi dott.ssa Wanda Sernia e il dott. Gaetano Dario D’Alessandro, oltre allo psichiatra forense dott. Giuseppe Mammana.

LUIGI

Dopo l’ intervento del Presidente del Rotary Foggia, Luigi Miranda, che ancora una volta ha ribadito l’essenzialità dei valori rotariani da trasmettere ai giovani interactiani acchè siano di esempio per i loro coetanei, poi soffermatosi sulle varie dipendenze che affliggono soprattutto il mondo giovanile ma non solo quello, il Governatore Giuseppe Seracca Guerrieri ha ripetutamente sottolineato con l’avverbio “purtroppo” come l’argomento sia di grande attualità, perché registra anche l’abbassamento dell’età media del coinvolgimento, nonché le forti difficoltà nelle azioni di contrasto. Quindi è seguito l’intervento della R.D. Interact, Nicole Iammarino, che ha tenuto ad evidenziare che trattasi del primo dei tre service organizzati dai solidali e collaborativi Interact della città di Foggia.

GOVERNATORE copia

Impeccabile e disinvolta nelle vesti di moderatrice, Luisa Sansonetti ha dato la parola ai Presidenti dei tre Interact Club, Ylenia Russo, Antonio Mercurio e Sara Tafa (che hanno illustrato i loro lavori con una Presentazione in Power Point, i risultati di un sondaggio in Google Moduli a cui hanno risposto 202 giovani dai 12 ai 18 anni e hanno “ ridato voce” ai giovani della comunità di don Maurizio di Forlì raccogliendo in un video i manifesti da loro realizzati in una sorta di pubblicità-progresso contro le dipendenze)prima di introdurre la prima relatrice, la dott.ssa Wanda Sernia (rotariana del Club di Andria-Castelli Svevi) che ha brillantemente argomentato sulla ”alimentazione emotiva”, intendendo – ha sostenuto la dott.ssa Sernia – “il cibo come relazione in quanto la capacità di regolare le emozioni è fondamentale per il buon adattamento dell’individuo all’ambiente. Difatti, la prima forma di relazione che il bambino ha con il mondo esterno passa attraverso la madre ed ha come primo strumento proprio il cibo. L’alimentazione – ha concluso - può costituire uno strumento di regolazione delle emozioni; si può mangiare per noia, ansia, tensione, stress, solitudine, tristezza, rabbia, vergogna”.

YLENIA

 

 

ANTONIO

 

SARAAltrettanto apprezzata la relazione del dott. Gaetano Dario D’Alessandro che ha trattato la “dipendenza affettiva”, a suo dire “meno rara di quanto possiamo prevedere, con la continua ricerca di amore intenso ed equilibrato, con la reciprocità nel dare e ricevere sostegno ed affetto, mentre l’emozione è passeggera. Il sentimento che nasce spontaneamente va nutrito e coltivato con il passare del tempo. Amare veramente – ha proseguito il dott. D’Alessandro – significa apprezzare qualcuno per quello che è, con i suoi pregi e difetti, sceglierla in libertà e desiderare il meglio per lei, standole vicino sia nei momenti positivi che in quelli difficili”.

WANDA

L’interessante conferenza ha avuto l’epilogo con le precise conclusioni del dott. Giuseppe Mammana, trattate con una disamina a largo raggio svolta, come di consueto con elevata competenza, sulle forme e cause dei disturbi, rimarcando la forte attualità delle dipendenze in genere che affliggono ben il 50,7% nelle fasce di età giovanili.

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PINO

Dopo aver ricordato l’impegno che il Rotary Club Foggia ha già profuso nella prevenzione dalle dipendenze da sostanze e comportamenti con un service nelle scuole con sovvenzione distrettuale negli anni 2013-14 e 2014-15 per volontà degli allora Presidenti Maria Teresa Cavalli e Giulio Treggiari, il prof. Mammana ha così proseguito “Si tratta di un problema sociale che pone quello delle dipendenze, ansia e depressione crescente in primis, come un tema centrale del tempo che viviamo, da porre in stretta correlazione con le relazioni che si ammalano perché sono in crisi le relazioni umane, peraltro peggiorate a causa del lockdown” e non manca di lanciare un allarme daprendere seriamente in considerazione: “occorre già pensare – ha concluso – alle fasi riabilitative post traumatiche a causa delle mancanze di relazioni equilibrate, attivare servizi competenti con una multidisciplinarietà di rapporto per curare il disadattamento relazionale incombente”.

 ISA

Michele Chiariello

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