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Non c’è dubbio che il lockdown durante la nota pandemia abbia contribuito ad incrementare il tempo di navigazione e la numerosità degli internauti. Nel contempo anche le attività della criminalità operante in tale ambito ed anche di quella di esperti malevoli con disegni truffaldini si sono ingegnate per scardinare i sofisticati sistemi di sicurezza e protezione che, a maggior ragione, inducono all’osservanza di ogni forma di difesa.

L’argomento è stato oggetto di un’interessantissima conferenza sul tema “Il ruolo di internet nella società post pandemica”, organizzata dal Rotary Club Foggia nella serata dell’11 febbraio 2021 che nella prima parte ha fruito della ricca e ben articolata relazione dell’Avv. Stefano Mele (partner di “Carnelutti Studio Legale” di Milano, esperto di privacy e sicurezza informatica, docente in diverse università, membro del Governing Board e Presidente della “Cybersecurity Commission del Comitato Atlantico Italiano”, nonché uno dei principali opinion leader della NATO) mentre nella seconda il Prof. Giuseppe Mammana, psichiatra Istituto Life, si è soffermato con una attenta e circostanziata disamina dal punto di vista clinico.

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L’incontro è stato molto apprezzato dai numerosi Soci del Rotary Club Foggia unitamente ai tanti soci di altri Rotary Club della Puglia e della Basilicata in collegamento on line sulla piattaforma Zoom e che al termine hanno vivacizzato il dibattito con interessanti interventi e domande rivolte ai relatori.

In apertura di serata, dopo i saluti ed i ringraziamenti di rito, il Presidente Miranda ha dato il benvenuto ad un nuovo Socio, Giovanni Dante Cocinelli, presentato da Francesco Corvelli, momentaneamente accolto in videocollegamento in attesa di poter al più presto svolgere di presenza la cerimonia.

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A seguire il Presidente Miranda ha illustrato le motivazioni del tema della conferenza, dando quindi la parola al relatore, l’Avv. Stefano Mele, che ha dapprima tratteggiato le caratteristiche del suo lavoro per poi soffermarsi con riflessioni sugli aspetti più temibili delle insidie provenienti dalla rete internet che prima di tutto coinvolgono aspetti psicologici, passando per comportamenti criminali, cyberbullismo e pornografia minorile.

Nella seconda parte, il Prof. Giuseppe Mammana, entrando nel vivo dell’argomento, lo ha paragonato come accostamento alla rivoluzione industriale, con la differenza che la pandemia ha impresso una forte accelerazione al processo. Quindi ha sviluppato i concetti chiave delle cosiddette “dipendenze tecnologiche” evidenziando quanto la tecnologia ci aiuti ma che può renderci schiavi della stessa.

Il Prof. Mammana si è infine soffermato sulle caratteristiche dei soggetti a rischio di sviluppare una dipendenza da internet, come coloro con tendenza all’isolamento, dotati di bassa autostima e quindi poco inclini alle relazioni, lavoratori con attività esplicate in ore notturne o soggetti ad insonnia.

Vivace il dibattito che è seguito con gli spunti offerti dagli interventi di Antonella Quarato (il ruolo degli influencer, una delle nuove professioni), Vincenzo Metastasio, Mary Manzo e Giulio Treggiari, oltre alle conclusioni del Presidente Miranda che non ha mancato di evidenziare come gli argomenti trattati affrontino temi della nostra quotidianità e a nome di tutti i partecipanti ha ringraziato i chiarissimi relatori.

Michele Chiariello

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