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Nell’era del digitale assisteremo anche alla scomparsa dei libri?

L’interrogativo si cela dietro al provocatorio tema “Non sperate di esservi liberati dei libri”, titolo del meeting on line, svoltosi il 28 maggio 2020 sulla piattaforma “Zoom”, organizzato dal Rotary Club Foggia. Relatore lo storiografo e bibliografo, anzi “bibliomane” come preferisce definirsi Giuseppe Trincucci, rotariano di lungo corso, molto conosciuto ed apprezzato oltre i confini regionali, che con appassionato eloquio ha coinvolto l’attento e numeroso pubblico in collegamento on line.

 

In apertura dei lavori la Presidente Antonella Quarato ha ringraziato e salutato i convenuti e le autorità rotariane presenti: il Governatore Eletto Gianvito Giannelli, il Governatore Designato Nicola Auciello, l’Assistente Pasquale Frattaruolo ed Antonio Braia dello staff in rappresentanza del Governatore Sergio Sernia, Karim Akrout (Past President R.C. Tunis Les Berges du Lac), Angelo Raffaele Braia (Pres. R.C. Matera), Attilio Celeste (Pres. R.C. San Severo) ed Irene Bonassisa (Pres. Inner Wheel Foggia).

La Presidente ha poi invitato ad osservare un momento di raccoglimento in memoria del dott. Michele Monaco, deceduto il 18 maggio sc. (per oltre 40 anni socio del Club), ricordandone le elevate qualità umane e professionali. Infine ha sottolineato il successo dell’iniziativa della “Raccolta alimentare”, svoltasi nei giorni 22 e 23 maggio, che si inserisce tra le attività della Giornata dei Rotariani con il Service del 13 giugno che prevede la consegna di derrate alimentari alla Caritas per la successiva distribuzione alle famiglie in difficoltà.

Nel ricevere la parola, il relatore, Peppino Trincucci, dopo aver accennato alla stagione poco felice dell’intero comparto librario, ha riferito di aver mutuato il titolo per la conferenza-dibattito dal noto saggio “Non sperate di liberarvi dai libri” scritto da Umberto Eco e dal francese Carrier quando sostengono che “da quasi 600 anni con tante varianti sembrava che il libro racchiudesse in esclusiva la cultura dei tempi. Da un quarto di secolo quell’esclusiva ha trovato una smentita: l’informatica. Non si vuole discutere sulla perennità del libro, ma l’obsolescenza tecnica, anche con le continue innovazioni dell’elettronica, i trionfi li renderà, forse, presto inagibili”.

Insomma, vita già segnata per i libri? Nient’affatto. Sopravvissuti ad incendi, eventi bellici, distruzioni, i libri continuano il loro glorioso compito di formazione ed informazione, cultura ed approfondimenti, riporto di avvenimenti storici, viaggi attraverso il tempo, trasmissione di aspetti scientifici, narrazioni di ieri e di oggi, riferimenti sociologici, descrivendo il passato ed il mondo contemporaneo con focus sul futuro.

Nostalgicamente, cosa di meglio al piacere di sfogliare pagina dopo pagina un libro in formato cartaceo, sentire l’odore della carta e dell’inchiostro, appuntare note a matita o sottolineare frasi importanti? Ma è anche vero che il progresso non si può fermare. L’e-book (electronic-book o libro elettronico) consente di custodire in una scatoletta tascabile numerosi volumi di una grande biblioteca.

Comunque il libro è salvo, cartaceo o digitalizzato, pronto a rimanere presente nel futuro della nostra società.

I libri di una vita che ci hanno accompagnati nel nostro percorso, formando generazioni in maniera semplice. La divagazione di Peppino Trincucci parte dal sillabario al celeberrimo “Cuore” di Edmondo De Amicis, dai “Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni alla “Divina Commedia” di Dante Alighieri, sino ad autori contemporanei come Sciascia, Levi, Moravia, Calvino, Pasolini, Eco, Buzzati, Rodari, Camilleri, per citarne alcuni ma tutti con cromosomi diversi che distinguono nitidamente i tratti caratteristici e lo stile letterario di ciascuno di loro.

Al termine della conferenza, tra i sostenitori del “classico” libro cartaceo e quelli dell’innovazione digitale si è aperto un vivace dibattito che ha registrato interessanti ed apprezzati interventi di Antonella Quarato, Gianvito Giannelli, Paolo Telesforo, Angelo Corbo, Nicola Auciello, Anna Polito, Alfredo Campanile, Marco Scillitani, Mariana Iannantuoni, Giulio Treggiari ed Irene Bonassisa, nonché le conclusioni di Peppino Trincucci che ha anche ricordato che altra grave perdita oggi è rappresentata dalla mancanza di epistolari in quanto non vengono più scritte lettere come nel tempo passato ed ha concluso soffermandosi anche sui libri di cucina e citato il classico lavoro di Pellegrino Artusi che con le sue ricette ha “unito” l’Italia a tavola.

Michele Chiariello

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