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Un breve incontro di domenica mattina, per rinsaldare l’amicizia rotariana, ha permesso ad un gruppo di soci del Rotary Club Foggia di scoprire un tesoro nascosto nel cuore della città.

 

Si tratta di uno Scriptorium, nato all’interno di una vecchia palazzina, dalla passione e dalla caparbietà del sig. Pippo La Casella che ha trasformato l’antica bottega del suocero, un “carradore” del luogo in un tempietto di cultura.

Appassionato di musica, ha creato un piccolo Auditorium (per una trentina di persone) con un organo e un pianoforte che ospita concerti raffinati, anche grazie al sapiente intervento sull’acustica realizzato con pannelli donati dall’arch. Renzo Piano.

Opera in questo luogo l’Associazione “Libero Pensare” diretta da Marco Maria La Casella che organizza eventi musicali di altissimo livello. Si tratta di eventi di nicchia - ha spiegato La Casella - dove il vero protagonista diventa l’ascoltatore e non il musicista e durante i quali, la musica non è solo interpretata ma sminuzzata affinchè sia compresa.

Con un breve video Pical, questo il nome d’arte di Pippo La Casella, ci ha raccontato 140 anni di storie, la storia della famiglia Russo, dal bisnonno della moglie, Michele nato nel 1865, al suocero Gaetano che ne ha portato avanti l’importante mestiere del “carradore”, riparando carri e carrozze e costruendo ruote. Poi le fasi della trasformazione del luogo in Scriptorium, poiché salendo una piccola rampa di scale, si accede ad un vero e proprio laboratorio amanuense. Gli ospiti rotariani hanno potuto visionare le decine e decine di pennini di ogni forma e materiale e boccette di inchiostro di varia natura, alcuni costosissimi realizzati sulle formule chimiche tratte dalle analisi dei manoscritti medievali e fatte riprodurre in laboratorio.

E’ un esperto calligrafo Pippo La Casella, una passione nata da piccolo e coltivata al punto di trascrivere la prima pagina della Genesi in perfetto stile gotico e riproducendo le miniature colorate, un lavoro durato tre mesi. E ha offerto a ciascun partecipante la trascrizione del nome e cognome con una scrittura del 1600 come ricordo di questa memorabile visita. 10

Ma non ci siamo fermati qua perché il figlio di Michele Russo, Gaetano, ha allestito a 50 mt, nella bottega più grande del padre, un vero e proprio museo di strumenti della tradizione popolare dove abbiamo potuto “toccare con mano” il trascorrere del tempo contemplando strumenti di lavoro, mobili, suppellettili dalla fine del 1800 agli anni ’70. Tutto in ordine, catalogato ed ordinato!

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Questo è solo un breve riassunto delle emozioni provate domenica 13 ottobre, in una calda mattinata di metà ottobre che non ci ha fatto rimpiangere il mare e che è terminata con un brindisi nel grazioso cortiletto dello Scriptorium.

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