DSC 8410Tante novità per il tradizionale Seminario Distrettuale sull’Effettivo e l’Espansione che il Distretto 2120 – Puglia e Basilicata del Rotary International organizza annualmente.

Il Governatore Gianni Lanzilotti ha infatti fortemente voluto che la location della giornata di lavori non fosse il solito albergo o resort un po’ isolato ma un luogo centrale e significativo della città ai cui club ha affidato l’organizzazione del Seminario.

Fin dall’inizio del suo mandato, infatti, il Governatore ha posto molto l’attenzione sui temi della comunicazione e dell’immagine pubblica del Rotary e, in quest’ottica, ha riservato un momento importante di questo seminario al tema dell’immagine pubblica.

I tre club organizzatori, il Rotary Club Foggia, il Rotary Club “U. Giordano” e il Rotary Club Foggia Capitanata hanno individuato nella Sala del Tribunale di Palazzo Dogana il luogo più idoneo per interpretare il senso voluto dal Governatore. Un luogo centrale e dalla forte valenza storica e rappresentativo perché da tempo sede della Amministrazione Provinciale.

Nella sala piena, prima il sempre emozionante rito dell’onore alle bandiere e l’introduzione ai lavori del segretario distrettuale Marco Magliozzi poi il saluto della città da parte del Presidente del Consiglio Comunale Luigi Miranda. Past Governor del Rotaract, figlio del compianto Past President del R.C. Foggia, Lucio Miranda e socio egli stesso del R.C. Foggia, Luigi Miranda ha invitato i rotariani ad essere i testimoni principali di quello che è l’agire, l’operare e l’essenza stessa del Rotary, un’associazione di servizio sempre presente in quello che è stato il divenire socio politico. Bisogna agire per servire il territorio nel quale operiamo cercando di giungere al miglioramento del bene comune, ha sostenuto Miranda. Questo spirito di servizio che ha sempre contraddistinto l’opera rotariana deve essere inserito nella collettività ed è pertanto necessario che i rotariani facciano conoscere le azioni meritorie che i nostri club pongono continuamente in essere, non solo con lo scopo di veicolarli ma con quello di farli recepire da altre persone che possano anche loro innamorarsi di questa grande famiglia rotariana e adoperarsi per il bene comune. Sotto gli occhi di tutti la crisi della fiducia dei cittadini nella politica e nelle istituzioni, le associazioni di servizio assumono di conseguenza sempre più un valore di riferimento. La comunicazione diventa così la parola fondamentale!

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È giunto, poi, il momento del saluto del Comitato organizzatore da parte dei Presidenti dei Club foggiani. Francesco Corvelli, presidente del R.C. Foggia ha parlato anche a nome di Luciano Magaldi, presidente del R.C. U. Giordano e di Domenico Ciampanelli, R.C. Foggia Capitanata.

Il Presidente Corvelli ha espresso la sua gratitudine e riferito il percorso condiviso che ha condotto alla realizzazione della manifestazione, in collaborazione con i componenti dello Staff del Governatore Antonio Bisceglia e Maria Teresa Cavalli, dell’Assistente di zona Antonio Stango e degli altri componenti del comitato organizzatore.

Ha ribadito Corvelli, l’importanza simbolica della scelta di questa storica sede al centro della città che pur rendendo meno semplice l’organizzazione ha voluto proprio rappresentare l’esigenza di aprirsi all’esterno.

Dopo un caloroso saluto a tutti i presenti, il Presidente Corvelli ha ricordato l’anniversario doloroso per la città di Foggia del crollo della palazzina in viale Giotto che provocò diciotto anni fa la morte di 67 persone e ha invitato l’assemblea ad un minuto di raccoglimento in ricordo delle vittime. Dopo la doverosa pausa di silenzio ha concluso ricordando come sia importante far percepire la realtà dei rotariani come quella di persone che si distinguono per lo svolgimento della propria attività e si prodigano per gli altri servendo al di sopra di ogni interesse personale per il bene e il miglioramento della vita comune.

Ha preso, poi, la parola il Governatore Lanzilotti che dopo i saluti e i sentiti ringraziamenti a quanti si sono prodigati per l’organizzazione del seminario, ha anticipato l’andamento su effettivo ed espansione, basandosi sui dati giunti entro il 31 ottobre – ha riferito- c’è un andamento costante e si è verificata una compensazione tra le assenze e le nuove presenze.

Ciò a cui ha tenuto in modo particolare è stato aggiungere come tema di questo seminario quello dell’immagine pubblica. “Non è più possibile -infatti ha sostenuto- portare avanti iniziative fatte solo per noi e da qui è nata anche la necessità di un addetto stampa per ogni club anche in funzione del nuovo sito del Distretto, un sito notiziario, aggiornato continuamente con quanto avviene nei club.

Grazie alla collaborazione di Marco Milanesi e dei 13 governatori della zona 12 - ha comunicato il Governatore del Distretto 2120 - è nata l’iniziativa del Portale Rotary Italia, un portale con una voce unica che parli dell’Italia e che divulghi le maggiori iniziative del Distretto e di risonanza nazionale.

Moderata da Angelo Di Summa, Responsabile Distrettuale per la Comunicazione, è partita la prima tavola rotonda su Effettivo, Espansione ed Immagine Pubblica a cui hanno partecipato Nicola Auciello, Presidente della Commissione Distrettuale Effettivo, Sabino Chincoli, Presidente della Commissione Espansione, il PDG Vito Casarano, Coordinatore dell’Azione per la promozione e immagine del Rotary e il PDG Rocco Giuliani, Istruttore Distrettuale.

Angelo Di Summa ha introdotto la Tavola Rotonda fornendo alcuni dati riguardo il nuovo sito, impostato come un notiziario, con un aggiornamento continuo e quasi quotidiano che ne consente un ritorno dinamico. Ci sono stati molti contatti da vari Paesi ben 6670 utenti singoli e in totale si sono avuti 29207 contatti.

Quindi si può dire che i risultati confermano l’intuizione di questa scelta.

È iniziata quindi la verifica dello stato di salute del Rotary effettuando un’anamnesi, una diagnosi e se possibile suggerendo una terapia.

Nicola Auciello, che ha iniziato già lo scorso anno questo lavoro di analisi dei numeri, ha cercato di rendere il discorso il meno noioso possibile pur nella necessità di far comprendere i dati.

Dalle slide e dai grafici mostrati si è evinto in primis che il dato globale è piatto e cioè come già anticipato dal Governatore, costante. L’analisi invece degli ultimi dati ha evidenziato dei problemi che probabilmente sono anche da attribuire alla crisi economica.

Sabino Chincoli, nel suo intervento e in relazione all’analisi dei dati effettuata da Auciello, ha nominato quello che definisce una specie di “totem”, di scusa utilizzata per questa emorragia di soci, la crisi dell’associazionismo ma l’ha smentita sostenendo che più di una crisi si dovrebbe parlare di un proliferare di associazioni di tipo socialistico che sul territorio sono tantissime. Probabilmente la considerazione che va fatta è di tipo economico e già in questo senso molti club si stanno muovendo abolendo le una tantum di iscrizione e riducendo le quote annuali.

Di Summa intervenendo ha ricordato che è importante esaminare le “fuoriuscite”, le quali hanno molto valore in funzione della motivazione perché, ha ricordato Di Summa “non ci si iscrive al Rotary, si diventa rotariani” e si è anche chiesto quanto, rispetto a certi fenomeni, sia importante la formazione?

Non può rispondere se non il PDG Rocco Giuliani, istruttore distrettuale, il quale, pur apprezzando moltissimo il lavoro svolto da Nicola Auciello e l’importanza di tutte le statistiche elaborate che, per ragioni di tempo, in questa sede non è stato possibile esaminare ma che danno il polso esatto della situazione, ha posto l’accento soprattutto sull’azione interna ai club e su quanto sia errato comunicare , soprattutto da parte dei soci anziani, una certa scontentezza con l’espressione “ non è più lo stesso Rotary”. Il cambiamento del Rotary è infatti necessario e fisiologico perché deve adeguarsi ai tempi e al mutamento della compagine sociale anche perché nel rappresentare la classe dirigente non possiamo esimerci dall’osservare ciò che accade intorno con lo sguardo proteso al futuro! È importante sempre di più coinvolgere i giovani, le classi dirigenti del presente e del futuro perché in una società come quella attuale sempre più il Rotary rappresenti un’occasione di speranza. Ha concluso, poi con il richiamo alla necessità dell’informazione fondamentale per fare formazione e all’espansione come opportunità di avere una cellula di sviluppo e di crescita culturale. Giuliani ha insistito sul fatto che il Rotary deve intervenire a fianco delle istituzioni e deve dare testimonianza della propria presenza. La funzione della cooptazione deve essere esercitata con discrezione ed intelligenza lungimirante. Bisogna mettere un freno a questa rincorsa a fare iscrizioni a tutti i costi perché un abbandono “rumoroso” crea una inopportuna e falsa immagine del Rotary. È necessario pensare e trasmettere agli altri l’impegno del Rotary e pertanto ha ribadito l’importanza della comunicazione.

Il PDG Vito Casarano è intervenuto sostenendo che l’immagine pubblica deriva dalla credibilità, è importante perciò essere credibili come persone e all’interno dei nostri club. Fondamentale è la qualità dei soci che rappresentano i club nella società. Sarebbe forse necessario rivedere il concetto di “senso di appartenenza” che fino ad ora è prevalso, non essere solo rotariani partecipando alle riunioni ma anche interrogarsi ed entrare nello spirito del Rotary perché tutti dobbiamo contribuire a “fare Rotary” in termini di organizzazione e di indirizzo. Bisogna anche fare azione, farla bene e farla sapere, qualcosa che nel passato ci è mancato perché abbiamo ritenuto più corretto agire nel silenzio. Dobbiamo superare il timore del giudizio di un interesse personale che forse un tempo poteva essere espresso e che ora è completamente superato grazie al grande respiro che ha il Rotary a livello internazionale.

La seconda parte della mattina, dopo la pausa, ha visto la seconda Tavola Rotonda, un vero e proprio talk show dal titolo “Where is Rotary going? Rotariani e non a confronto” prendendo spunto dalla celebre invettiva di George Bernard Shaw “Where is Rotary going? To lunch” che relegava i rotariani a persone benestanti che finivano sempre per banchettare e che, dal 1925, anno in cui fu pronunciata, ha rappresentato uno dei pregiudizi più radicati nei confronti dei rotariani.

Rotariani e non a confronto quindi, sono intervenuti alla tavola rotonda Mons. Rocco Talucci, arcivescovo emerito di Brindisi Ostuni, il PDG Marco Milanesi Coordinatore della Immagine Pubblica del Rotary, Laura Mitarotondo, docente di Storia delle Dottrine Politiche dell’Università di Bari “Aldo Moro”, Donatella Pacelli, Presidente del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione LUMSA di Roma.

Angelo Di Summa ha chiarito che si è proprio voluti partire dalla domanda stessa di Bernard Shaw per giungere ad una conclusione possibilmente diversa. Un tipo di operazione che aveva già fatto Paul Harris quando quale rubò a Chesterston l’espressione “questa è un ‘epoca rotariana” in seguito alla crisi dell’epoca vittoriana, sinonimo di impoverimento e caduta dei valori dell’aristocrazia. Paul Harris rivoltò l’espressione a favore del Rotary.

La presenza di Mons. Talucci ci ha ricondotto inevitabilmente ai tempi in cui tra Chiesa Cattolica e Rotary non correva buon sangue per le accuse di “illeciti connubi” con la Massoneria. Poi ad iniziare da Papa Paolo VI tutto è cambiato e lo dimostra, tra le altre cose, la presenza a questo seminario di un arcivescovo insignito dalla PHF.

L’arcivescovo ha parlato un po’ del rapporto e delle idee maturate rispetto al Rotary e ha fatto riferimento al giorno che celebra l’estate di San Martino, quel Santo soldato che prima ancora della conversione e del battesimo ebbe la sensibilità di dividere il suo mantello con un povero bisognoso e infreddolito. Ognuno quindi, come sodalizio ma anche come singola persona, ha la possibilità di intravedere nel bisognoso un altro sé con cui condividere.

Mons. Talucci ha espresso la grande stima che riserva per le tante associazioni che rappresentano una mediazione forte tra lo Stato e la società e la possibilità di laboratori di idee, esperienze e progetti concreti che hanno la capacità di rispondere alle esigenze del popolo e possono avvicinarlo per aprirlo a prospettive sociali. È necessario quindi tradurre le idee in esperienze concrete così come nei tanti progetti che i club Rotary, nel corso degli anni, hanno proposto e portato a termine.

L’attesissimo intervento del PDG Marco Milanesi è stato forte ed intenso. Il ruolo che ricopre nel Rotary ha rimandato immediatamente al tema dell’immagine pubblica. Alla domanda-provocazione di Angelo Di Summa “Forse l’immagine pubblica è un nervo scoperto nel Rotary?”, Milanesi risponde con un linguaggio aperto e franco. Il Rotary, nella sua opinione, va dove è sempre andato, con una filosofia e dei valori immutati nel tempo, le stesse ragioni che Paul Harris espose nel “This Rotarian Age”. Paul Harris aveva compreso che in quel tipo di società fare business in maniera etica era un modo di moralizzare la società. Si tratta, secondo Milanesi, di una questione intima che riguarda la nostra individualità! La nostra immagine siamo noi, con le nostre azioni, con le nostre parole, con il nostro modo di essere cha trasmettiamo e con cui attiriamo.

L’immagine è trasversale a tutto il resto, pertanto è fondamentale sapere che immagine dobbiamo dare. È importante che il distintivo che indossiamo sia sinonimo di affidabilità e serietà.

Non solo dobbiamo modificare il nostro linguaggio ma dobbiamo anche comunicare qualcosa che superi i pregiudizi di cui si è parlato finora. Da indagini effettuate nel suo Distretto emergono idee distorte e negative del Rotary. Paul Harris parlò di impegno sociale ma mai di beneficenza.

È necessario non più parlare di donne e giovani come di qualcosa di esotico da cooptare. Noi abbiamo bisogno di intelligenze e di idee. Milanesi ritiene inoltre che sia meglio lasciar morire i club che sono in sofferenza per dar vita a nuovi club più dinamici.

Bisogna eliminare la distonia tra il vertice e la base. Bisogna riscoprire la partecipazione al Rotary per ciò che il Rotary rappresenta per noi! Per comunicare bene dobbiamo trasformarci dal Rotary del Fare al Rotary dell’essere!

Laura Mitarotondo, autrice tra l’altro della postfazione del libro di Angelo Di Summa “Paul e il ragazzo”, ha confermato questo concetto risalendo al cardine culturale dell’esperienza rotariana che proviene da una filosofia dell’individuo che matura nell’800 e ben messa a fuoco da Paul Harris e che considera il rotariano come soggetto “eretico” all’interno della società. Paul Harris fu un portatore di dissenso, di idea, di cultura della differenza. La Mitarotondo ha citato Antonio Gramsci, fondatore del Partito Comunista Italiano, che riteneva il “serve above self”, come un modo assolutamente innovativo di pensare il capitalismo. Gramsci sosteneva che il Rotary e la concezione sociale del ruolo degli individui, aveva la capacità di rivisitare e ripensare in termini di moralizzazione il capitalismo. Un pensiero assolutamente attuale nella società odierna che riporta al tema della umanizzazione citato precedentemente da Mons. Talucci. Quindi l’eticizzazione del business auspicata da Milanesi nel suo discorso è già presente nella storia del Rotary dove c’è tutto! Basta guardare indietro e continuare a coltivare l’utopia, non intesa come qualcosa di irrealizzabile ma come un modo di “pensare altrimenti”! Il grande ideale utopistico del Rotary è il grande valore universale dell’amicizia, una grandissima sfida al presente!

Il dibattito è proseguito con l’intervento di Donatella Pacelli che, da un punto di vista sociologico, ha fatto riferimento alla capacità e alla necessità di dare senso all’esistenza. La domanda “dove stiamo andando?” è una domanda che ci si pone regolarmente quando siamo nella consapevolezza che si sta vivendo una fase di cambiamento, ne intercettiamo il bisogno e non sappiamo come canalizzarlo. La Pacelli ha citato, a questo proposito, Martin Luther King che si poneva la stessa domanda negli anni ’60. Sono domande che si fanno nella speranza di trovare una risposta. In funzione dei valori già richiamati nella giornata sono state individuate le crepe nelle quali era necessario intervenire. Dove sono le crepe nel sociale oggi? Quando iniziamo ad intercettarle e cosa facciamo per sentirci in grado di essere pari tra pari?

Il Governatore Gianni Lanzilotti ha tirato le somme di una intensa e proficua giornata di riflessione che, in diretta streaming su Sharing TV, ha visto connettersi più di 18.000 persone!

Basterebbe questo dato a decretare il successo di un Rotary che si apre all’esterno!

Antonella Quarato

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