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All’interno di un contesto storico che purtroppo registra eventi bellici, i richiami ai drammi del novecento possono servire come esempio per comprendere altre tragedie simili e vigilare affinché non abbiano a ripetersi siffatte sciagure? E tali avversità possono essere prevenute dal Diritto Internazionale?

Questo l’interessante argomento di una conversazione tenuta da Giuseppe Trincucci e Paolo Agostinacchio – moderatore Marco Scillitani – nel corso della conviviale del Rotary Club Foggia svoltasi il 9 marzo presso “Casa Freda” sul tema: “I drammi del Novecento. Il Diritto Internazionale può prevenirli? La Shoah e le Foibe”.

Al termine del cerimoniale di rito, il Presidente Giuseppe Mammana, prima di dare la parola al moderatore, si è soffermato sulle motivazioni del superamento dello storico steccato “ricordare per non dimenticare” e su ruolo e finalità del Diritto Internazionale.

Nell’avviare la conversazione, il moderatore Marco Scillitani ha accennato alla dimensione giuridica dei genocidi ed alla differenza con gli stermini, comunque crimini contro l’umanità, che nel Novecento hanno scritto con il sangue pagine nere della storia: la Shoah, le Foibe ed il Genocidio armeno.

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Per dialogare sulla prima tragedia ha dato la parola a Giuseppe Trincucci. Il relatore, storico e studioso di notevole esperienza, ha ricordato l’enormità della dimensione storica dei fatti accaduti che devono rappresentare fonte di studio per permettere di cogliere i segnali di allarme che mettono a rischio lo sviluppo della vita civile e democratica e il rispetto dei fondamentali diritti umani.

Nel richiamarsi ad eventi storici, Trincucci ha avuto l’abilità di mantenere sempre viva l’attenzione dell’uditorio facendo anche riferimento ai primi anni del Rotary in Italia (Milano, novembre 1923) ed ai suoi rapporti particolari con il regime fascista con riferimento a fatti storici, sino alla decisione dell’autoscioglimento nel 1938 in seguito all’approvazione in Italia di leggi antisemitiche.

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Battuta del moderatore su quanto talvolta non sia agevole essere rotariano e microfono che passa nelle mani di Paolo Agostinacchio – delegato a conversare sulla dramma delle Foibe - che ha esordito ricordando, all’indomani della Festa della Donna, il sacrificio della studentessa Norma Cossetto, torturata, violentata e gettata in una Foiba dai partigiani jugoslavi.

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Il relatore, poi, ha proseguito “a braccio” con la sua piacevole capacità oratoria che ha accompagnato pacate note descrittive, ben particolareggiate con date, numeri e nomi, per raffigurare l’efferatezza dei crimini compiuti ai danni delle migliaia di italiani, militari e civili deboli ed indifesi, torturati e gettati nelle Foibe (di queste cavità carsiche se ne conteranno 1700).

Agostinacchio ha infine concluso facendo riferimenti al Diritto Internazionale, come l’istituzione della Corte Penale Internazionale (con sede a L’Aia) chiamata a giudicare sui crimini di guerra e delitti contro l’umanità, e l’aver sancito la imprescrittibilità di questi reati.

Nell’ intervento conclusivo di raccordo, il moderatore Marco Scillitani ha offerto contributi associati all’amicizia rotariana con citazioni in ricordo di Alcide De Gasperi e di Nelson Mandela per il loro impegno di riconciliazione nazionale ed internazionale.

In chiusura l’intervento del Presidente Mammana, che ha sottolineato il gradimento per l’interessante tema trattato nella ricostruzione storica ed i connessi aspetti giuridici, e di Costanzo Natale che ha auspicato la necessità di addivenire ad un clima di pace nel mondo soprattutto per il futuro delle nuove generazioni.

Serata molto apprezzata anche da un illustre ospite presente: il Deputato On.le Giandonato La Salandra, al quale il Presidente del Club ha donato un gagliardetto ed una copia del libro “Sette vie verso la pace”.

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Michele Chiariello

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